La mia famiglia

Nel 1959 papà Franco e mamma Anna e il fratello di mio padre decisero di aprire, con poche risorse e molti debiti, un ristorante di qualità con annessa pizzeria, “La Caravella”. Era una trattoria di qualità. Negli anni ‘60 i miei genitori furono i primi del sud Italia a ricevere la stella dalla guida Michelin. All’epoca i ristoranti stellati in Italia non erano più di 10 e non credo che i miei genitori fossero consapevoli e conoscessero la sua importanza. La Stella fu persa negli anni ’80 ma fu da me ripresa negli anni ‘90. Allora prendere la stella per la seconda volta era veramente difficile.

La Caravella ha scritto una storia incredibile, storia conservata nello scrigno dei ricordi da personaggi che ormai non ci sono più. Proprio negli anni ’60 la Caravella rappresentava con fierezza il punto di incontro degli amanti Gran Tour in Costa d’Amalfi, il luogo dove nacquero amori tumultuosi, dove si firmavano accordi mai rivelati, dove tutto ha contribuito a rendere la Costiera Amalfitana quella che è oggi, uno dei posti più conosciuti ed ammirati al mondo.

Negli anni ’60 i ristoranti ad Amalfi erano meno di dieci. Di fronte all’ingresso del nostro ristorante c’erano delle panche in lava vesuviana, erano bellissime, purtroppo poi rimosse per allargare la strada e permettere ai pullman di passare!!

Mamma oltre al ristorante doveva curare casa, con noi figli piccoli e ricordo che di sera, sul tardi, dopo il lavoro, mi chiedeva tutti i giorni di scendere di casa per contare quante persone attendevano ancora sedute sulle panchine per cenare, così che lei potesse capire a che ora avrebbe dovuto preparare la cena per mio padre. Avevo meno di 10 anni e ricordo il mio fastidio (ero molto timido) di quando papà mi presentò ad Aldo Moro, Gore Vidal, Jacqueline Kennedy o l’avvocato Agnelli e a tanti altri che non ricordo, personaggi che hanno scritto la storia del ’900. La Caravella da sempre è il riferimento del jet-set di tutto il mondo, oggi è la loro casa. Ci ritroviamo ai nostri tavoli in visita privata i potenti della Terra, a volte senza neppure riconoscerli. Per noi tutti i clienti sono speciali. L’onore di avere una clientela unica è il sogno di tutti i ristoratori. Veder sedere ai tavoli clienti affezionati che tornano ogni anno per passare una serata della loro vacanza a La Caravella, vederli ripercorrere lo stesso rito e cioè spostarsi in assoluta naturalezza durante la cena in galleria, passando per la cucina, e poi ancora in cantina, è una grande emozione e qualcosa che ti lascia senza parole. Questo il motivo che anima l’entusiasmo quotidiano di alzarsi ogni mattina con la voglia e la passione di quando avevo 20 anni. E non ci sono altri riconoscimenti che ti possano ripagare di tutto questo.

Nel 1987 ho iniziato, dopo un po’ di esperienze in giro per il mondo, il solco era già tracciato. In quegli anni sono stato lungimirante nel capire il cambio di direzione della ristorazione Italiana; iniziai a cambiare la tipologia da trattoria a ristorante e, con la collaborazione del mio Maestro Antonio Cosentino, iniziai a proporre piatti nuovi che ancora oggi sono di riferimento per tanti ristoranti della Costiera; realizzai il mio sogno: la cantina con il controllo di temperatura e umidità che rappresentava allora una novità. Molti illustri colleghi mi davano del matto. La mia passione fu scambiata per follia ma io, invece, avevo semplicemente anticipato i tempi.

Oggi la nostra formula ristorante-vino-arte è diventata quella vincente per tutti i ristoratori di eccellenza nel mondo. La formula “magica” per poter creare una eccellenza come La Caravella è tanta passione e tanto cuore, una buona squadra e poco attaccamento al danaro. E poi la mia lungimiranza: crederci sempre. Oggi dopo più di 60 anni mi ritrovo un Museo con il ristorante.

La nostra cucina è conosciuta e apprezzata dai clienti di tutto il mondo. La Cantina, una Leggenda. La Galleria, il riferimento per le ceramiche più belle e più importanti della Costa d’Amalfi… Spesso ci ripenso e fare tutto questo oggi mi sembra impossibile.

A mamma e papà

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Il Gran tour de La Caravella  by prof. Liuccio