Un affascinante viaggio a cura di Enzo Biffi Gentile, critico d’arte di fama internazionale
“Scrivere del ristorante La Caravella nell’occasione del sessantesimo anniversario della sua apertura, e del suo attuale patron Antonio Dipino, il figlio del fondatore, non è compito semplice: ci troviamo infatti di fronte a un caso per molti versi unico, e non solo a livello nazionale, di interferenza tra diverse discipline: la storia della cucina, della cultura materiale, e delle arti applicate, a partire dalla più antica e forse la maggiore tra esse: la ceramica”
“La Caravella ha attraversato, durante la gestione del padre di Antonio, una fase più normale di relazioni con il mondo della cultura e dell’arte, illustrata dagli apporti di poeti illustri come Salvatore Quasimodo, che donò il nome a un mitico dessert servito a tutt’oggi, il soufflé Il sole nel piatto, e di Alfonso Gatto, o dalla presenza costante di romanzieri e saggisti di livello mondiale come Gore Vidal; e di una prima raccolta di opere di artisti, decoratori e ceramisti. Tra questi ultimi, con l’autore del primo intervento Pierino Pisapia, che nel 1959 ne realizzò l’insegna, ne va citato, ai fini del nostro discorso, soprattutto uno, oggi dimenticato: Alberto Sassone, un ex allievo do quell’Istituto “Giovanni Caselli” di Napoli, che nel Parco di Capodimonte, nello stesso edificio che fu sede della prima Real Fabbrica della Porcellana dei Borbone, conserva e rialimenta una gloriosa tradizione”.
“Antonio Dipino prende una decisione coraggiosa: quella di non restare solo un amatore o cultore, ma di divenire un operatore nel settore e nel mercato della ceramica d’arte. Il che non voleva solo dire seguire un’altra tendenza corrente in molti ristoranti di alto livello: quella di mettere in vendita calici e recipienti che gli avventori avevano apprezzato desinando. Voleva arrivare a proporre non tanto delle zuppiere, ma delle sculture: così nel 2009 decide di aprire nei pressi de La Caravella uno spazio esclusivamente destinato a galleria”.
“Insomma, La Caravella Art Gallery è divenuta il Salone d’Onore esterno di quella aristocrazia artistico-industriale di Vietri sul Mare, che ha il suo Palazzo monumentale nella Fabbrica Ceramica Artistica Solimene progettata da Paolo Soleri”.
“La Caravella è sì da una parte un ristorante stellato, ma dall’altra una galleria di arti applicate -in Italia infrequente- direttamente condotta. Nell’insieme, ci si trova oggi di fronte a un Museo-ristorante, non a un ristorante-museo. Una eccezione clamorosa alla regola: in questo caso, invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto cambia. Quindi, storicamente, ci si trova di fronte a un modello di creatività e gestione altrove, ovunque, inesistente”.